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martedì 24 marzo 2020

Veicoli più intelligenti di chi li pubblicizza

Questo articolo gira da un po’ sul mio computer e forse il fatto di essere in isolamento assoluto in casa (sono positivo al corona virus) mi permette di pensare e stimolarmi a fare, agire, esternare quello su cui ragiono da tempo. Ovviamente non sono pensieri che cambieranno la vita di qualcuno, men che meno la mia, ma mi permetteranno di sfogarmi esternando “cose” che frullano nel mio cervello…
Ovviamente senza nessuna pretesa di essere oro colato, ma semplici idee, ragionamenti, anche solo emerite caxxate per far passare un po' il tempo!

L’idea per questo articolo era nata quando ho iniziato a far caso alle pubblicità e fare soprattutto caso ai vari messaggi: più li noti e più ti rendi conto di come un’idea spesso non viaggia nella direzione in cui credevi di averla indirizzata.
Oltretutto in questo regime di isolamento collettivo pare che l’unica cosa che dobbiamo fare è, oltre a restare a casa, uscire per comprare un’automobile… avete notato quanti spot di automobili ci sono in tv?
Ecco, io mi sono chiesto il perché di questo accanimento, ma non sono arrivato ad una spiegazione logica. E com'è possibile che le industrie automobilistiche non pensino di interrompere la produzione per diminuire la circolazione delle persone che si devono muovere per andare al lavoro? Evidentemente la gente non vede l’ora di farsi l’autocertificazione per andare a comprare un’auto nuova… dite di no?

Ed è proprio da qui che parte la mia disamina. I grandi geni della comunicazione stanno inanellando una quantità imbarazzante di figuracce legate alle pubblicità di automobili.
Cominciamo con le vetture ibride che sono “senza prese di ricarica” enfatizzando la frase come se fosse un pregio. Peccato che il fatto di avere la possibilità di ricaricare le batterie della parte elettrica da una normale presa di casa vi permette di partire ogni mattina con un pieno di energia e non avrete la necessità di avviare fin da subito il propulsore termico. Cara Toyota, avere il cavo di ricarica è un pregio, non un difetto.
Passiamo alla Volvo che ha recentemente detto di voler passare alla propulsione elettrica e di avere a cuore l’ambiente con un bello spot che finisce dicendo “vogliamo ridurre le emissioni di anidride carbonica del 30% entro il 2024”. Bravi, senza dubbio un’ottima proposta. Ma se volessero farlo subito sarebbe sufficiente dotare tutte le loro vetture di propulsore diesel che mediamente emette almeno il 30% di CO2 in meno rispetto ad un equivalente a benzina. E otterrebbero già domani il risultato cercato!
Passiamo alla Smart “in cima alla montagna”: se così fosse, quella stessa Smart dovrebbe essere in grado di scendere dalla montagna, ricaricandosi e potendo così tornare in quella città dove la devono relegare. Se così non fosse, cari miei, quella macchinina non avrebbe nessun senso. Certo che un creativo non può sapere che le automobili elettriche hanno la ricarica rigenerativa, ma prima di studiare una campagna pubblicitaria potrebbero almeno studiare un po’ il prodotto che cercano di vendere. E uno spot così mi pare un autogol clamoroso anche se già quella vettura lo è di per sé!
Fantastica la nuova pubblicità della Juke. “Ok Google, invia l’indirizzo dell’ufficio al mio Juke”. Sono talmente avanzate queste vetture che sopperiscono al rincoglionimento dei proprietari. Certo, visto che questo tizio superfigo non si ricorda la strada per andare da casa all'ufficio… Fargli dire “Hei Google, invia al mio Juke l’indirizzo del primo appuntamento della giornata!” era troppo intelligente?
Anche Volkswagen non voleva essere da meno e quindi con la sua e-up ha deciso di buttarsi nella mischia con uno spot che parla di tutt'altro e alla fine recita “inutile parlare della nostra auto tanto la stanno già comprando tutti!”. E allora non ci rompete i cabasisi con uno spot e risparmiate pure i soldi!
E la pubblicità della Jeep? Dei genitori (bastardi) che portano lo stesso i figli a scuola anche se le scuole sono chiuse per neve, ne vogliamo parlare? Mi sa che i due bambini che si trovano in una scuola deserta, senza nemmeno gli insegnanti, intonerebbero volentieri una nota canzone di Masini al posto di All by myself
Ma il massimo lo esprime la Mercedes con la sua intelligenza artificiale: una macchina che canta le canzoni per te storpiandole, si ricorda e ti propone le tue ultime destinazioni anche quando non sei da solo e con cui ti devi giustificare se sbagli qualcosa. Robe da matti! L’auto dev'essere al mio servizio, se comincia a rompere le scatole resti pure nella vetrina del concessionario!!!
Ma facciamo anche un excursus sulle assicurazioni auto. La pubblicità di UnipolSai dove “io vedo avanti” e Alessandro Gassman sa che deve fermarsi per non investire il pattinatore o spostare la macchina per evitare che ci cada sopra il lampione… ma scusate, se sai cosa succederà e lo eviti, a cosa ti serve l’assicurazione? È un semplice obbligo e quindi scegli quella che costa meno e bon, tanto non ti serve. La pubblicità giusta sarebbe stata esattamente al contrario: cade il lampione sulla macchina? Bene, tanto ho visto avanti e l’assicurazione, quella giusta, mi rimborsa, riducendo al minimo i miei disagi…

Questa è una piccola selezione delle tante stupidaggini che ci vorrebbero propinare i cosiddetti “creativi”. Per carità, ci sono molti spot veramente ben fatti, ma alcuni altri sfociano quasi nel ridicolo.
Ciao a tutti e grazie dell’attenzione!